Weight wars
Bulimia, anoressia, disturbi alimentari: cedere al lato oscuro della Forma.
come porci davanti alle perle?
Bulimia, anoressia, disturbi alimentari: cedere al lato oscuro della Forma.
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La risposta è: MARIO.
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Dialogo tra SS ed il Grande Vecchio in metropolitana diretti verso la stazione ed il treno.
ss - Lo perderemo
gv - Non lo perderemo!
ss - (con aria sconvolta) Ti dico che lo perderemo!
gv - NON lo perderemo
ss - ...
gv - NON, N... O... participio denigrativo.
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Per quello che ha cercato enciclopedia teneri gattini : bastano?
Per tutti gli altri : mi attrezzo e vi rispondo.
( primo della lista "la prima scimmia lanciata nello spazio" )
Edit:
idee per il prossimo carnevale: ( questo era futurista, troooooppo facile, vero Kapitan? )
!) trovare persona disponibile a vestirsi da croce [ possibilmente in legno - ci penso io ]
") trovare persona disponibile a vestirsi da Cristo [ leggerino per essere febbraio - calzamaglia totale?]
£) trovare persona disponibile a portare in giro impianto stereo potente con emissione continua Dies Irae
%) bullarsi.
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Cominciano le variazioni sul tema dell'orsetto più.
In questo numero:
Winnie Bamboo - acrilico su pixel - 2007.
(premere per ingrandire)
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Appena le piccole ma risolute pesti finirono il loro lavoro con le clavicole cominciai a cadere. Nonostante tutto rispondevo ancora alle basilari leggi naturali come la gravità, paradossalmente mi sentii sollevato. Mi accorsi che la distanza era enorme, vista l’altezza del camionista, e la percorsi tutta senza turbe: effetto del movimento, pensai. Ritrovai la concentrazione in quello stato di moto accelerato; i piccoli demolitori si ritirarono all’istante ma del povero camionista ormai non rimaneva che il tronco e la trachea che pendeva floscia sul petto come una strana ed orrenda cravatta. Poteva articolare dei suoi anche in quello stato? Mi schiantai con un tonfo sordo su di uno spesso strato di muschio. I danni non furono molti. Presi una manciata di stuzzicadenti, paletti, materiali da costruzione derivati dal giganti e cercai di riprodurne le sembianze. Dopo un buon quarto d’ora mi accorsi che mancavano dei pezzi e mi dovetti rassegnare ad un lavoro parziale, raffazzonato alla meglio, incompleto: ne ricavai una testa poco proporzionata, molto meno della precedente, due clavicole che permettevano solo 22° di escursione ( un po’ poco per il tipo di lavoro, me ne resi conto ), un collo – una conquista!
- Bravo – mi sussurrò il gigante, dovevo regolare le corde vocali, cambiare il timbro, allargare la faringe, ma non ero né un dottore né tanto meno un carpentiere, come avrei fatto?
- Non molto, non sei come prima!
- Nessuno è mai come prima dopo certe cose
Abbozzai un sorriso, il camionista cercò di fare lo stesso ma mi mancavano ancora un paio di muscoli e due tendini, la mimica facciale veniva diffusa in forma ridotta. In più un qualche errore commesso gli faceva emettere un grugnito ogni respirazione. Dovevo aver stretto troppo la trachea sotto qualche altra parte. In un quarto d’ora, mi resi conto, non si poteva far di meglio.
- E adesso?
- Adesso dobbiamo andarcene, metterci in movimento, altrimenti i violetti violenti ritorneranno più feroci che mai.
Concordai con il suo piano, salimmo sul suo camion, o meglio sulla motrice e ci mettemmo in viaggio.
- Dove andiamo? – chiesi senza troppa convinzione
- Parigi
Parigi. Più di venti anni fa la visitai come turista, ma ora?
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Innanzitutto grazie per le lettere che ricevo ogni giorno con segni di stima, richieste di più produzioni artistiche, marachelle ed assegni circolari. Grazie, ma in questo momento sono impegnato, giù nelle acque torbide del lago di Varese, alla caccia al tonno prealpino, che è stagione e non posso starvi dietro a tutti. Poi vi faccio sapere quando finisce il pescato, che lo scarichiamo giù alla Prealpi che ci fa il burro metà&metà con l'omega3 di cui appunto il tonno prealpino è particolarmente ghiotto. L'altro giorno poi a momenti finivo dentro il Ticino, che mi son sporto per vedere una coppia di turisti tedeschi intenti a mostrare lo SturmUndDrang ai bambini delle 2C dell'elementari di Porto Val Travaglia e di Luino, che ci son pochi bambini ed allora uniscono le classi: roba da politici. Penso che ne avrò ancora per una decina di giorni; pesca pesca e il tonno finisce e poi chi li sente gli ambientalisti della sezione di Lecco?
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Il Fronte Surreale continua nelle sue esplorazioni.
Nuova serie, nuovo tag: campionati del mondo.
Già presentato: campionato del mondo di tortura.
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reperti visivi
Chiede Fiorani: "Io vorrei sapere se risponde a verità quello che si dice in giro."
Risponde GianMattero Castelloni docente di otorinolangoiatria:
"Dipende da che giro si intende. Se ci si riferisce al Giro d'Italia è chiaro che radiocorsa, unica depositaria delle informazioni, rilascia solo verità: distacchi, fughe, forature sono facilmente confermabili. Al Tour già esistono difficoltà maggiori; colpa della grandeur che fa gonfiare i distacchi se in fuga c'è un francese, ma quelli sono da sempre così.
Se per giro si intente la vox populi allora il discorso è diverso. Essa non solo è infallibile, ma spesso anche quando si tratta di voci sfacciatamente inventate la ripetizione dona verità. Anche i grassi vengono assimilati in codesta maniera; ma non avendo studiato il latino potrei aver preso una cantonata. Se fosse così mi ritirerò in una casa di riposo cantoniera."
Niente di nuovo: Fronte attendibile.
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Avete dubbi, curiosità, particolarie e non sapete a chi rivolgervi?
Il mondo è brutto ed inospitale e la gente non vi risponde?
Da oggi basta! Ci pensa secondosigillo!
Da oggi basta! Qualcuno vi risponderà!
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L’Europa morirà con i paramenti di Maastricht.
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L’enorme ma proporzionato, almeno al mio occhio, camionista con soli tre passi attraversò la strada e mi si parò di fronte. Con un movimento tanto ampio quanto aggraziato mi prese in braccio proprio come farebbe una madre in abiti del primo novecento con il proprio pargolo tutto fasciato con tanto di cuffietta di pizzo ricamato. Quando mi ebbe completamente tra le sue braccia mi guardò intensamente:
- Non aver paura ora ci sono io.
I tratti decisi del suo volto suscitavano in me allo stesso tempo timore e serenità; la stessa espressione di un padre severo, severo ma giusto.
Mi sentii improvvisamente al sicuro, talmente in pace con me stesso e con il mondo circostante da provare tepore ed aver voglia di abbandonarmi ad un sonno ristoratore. Poteva essere proprio questo quello che cercavo? Calore umano da un essere gigantesco apparso dal nulla o meglio da una pessima osteria dal forte odore di rosso dal sentore di more e mogano? Nonostante tutti i miei sforzi per godere della sensazione che provavo provai in tutti i modi a rovinarla. Sistema di autodifesa? Paura delle reazioni della gente? Non potei rispondermi.
- So come ti senti, anch’io provai un tempo, quello della mia giovinezza, le stesse sensazioni. Mi pareva d’essere un mostro, poi mi guardai allo specchio e vidi realmente quello che ero. Da allora giro il mondo (ecco il perché dell’altezza e della motrice) cercando quelli come me. Per aiutarli.
Non ero dunque l’unico, il solo, ma non trovai nessuna consolazione in quel pensiero; au contraire provai un’immensa infelicità per tutti quelli che versavano nelle mie stesse condizioni. Il sottile confine tra il presagire e il conoscere era sempre fonte di serenità. Ma il blitzkrieg empatico era cominciato e perdevo su tutta la linea.
Dovevo sapere! far domande, ottenere risposte, si capisce, avevo di fronte, o meglio mi aveva in braccio, l’unica speranza di sapere, la fonte della conoscenza. Dovevo abbeverarmi il più possibile, ma proprio nel momento in cui cominciai a parlare una miriade di piccoli esseri violastri alti poco più di due ditali impilati dotati di asce cominciò ad arrampicarsi sulle lunghe leve del mio probabile salvatore.
- Che succede? Che succede? CHE SUCCEDE?
Cominciai a strepitare, scoppiettare, crepitare, gli occhi fiammeggianti e tutto il corollario a star significare dispiacere ed ira.
- Dovresti dirmelo tu.
Di rimando il gigante. I piccoli esseri violastri cominciarono a picchiare con le loro asce, martelli, picconi, pertiche, cunei, martinetti idraulici, paranchi, cesoie, semplici forbici, scalpelli, mazzette; un lavorio frenetico ma di una precisione impeccabili. Pezzetto dopo pezzetto cominciarono a smontare (SMONTARE! PROPRIO QUELLO! AVETE CAPITO BENE!) il gigante fabbricandone paletti, stuzzicadenti assai curiosi, tamburi – quelli servirono a dar ritmo al lavoro anche se non mi sembrò che ce ne fosse un reale bisogno – piccole gru e altri mezzi per la movimentazione dei carichi in generale, casupole e kajak! La faccia in poco più di una decina di secondi fu smantellata, rimasero solo un occhio e un labbro sospesi nell’aria. Cosa potevo rispondere? Ero davvero io il responsabile di quel cantiere? Avevo le autorizzazioni? L’ambiente di lavoro era sicuro e rispondente alla norme vigenti?
- Dovrei saperlo?
- Pfii – parlare con solo un labbro era difficile ma non impossibile – deffi follo hoheentatti follo u uoi emmae uuoo efto
- SOLO TUUUUUUUU SOLO TUUUUUUUUUUUUUUUUUUU
Tuonò un coro di trenta elementi, tutti vestiti da opliti spartani con tanto di flauti, alle nostre spalle.
Cercai di hoheentahmi, ma ottenni solo un aumento del lavorio di quei piccoli esseri che si apprestarono a demolire entrambe le clavicole.
Ritornai a sentirmi in pericolo.
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Mio padre guardando degli alberi con le folte chiome cadenti mi disse
- Salici
ma non lo feci.
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Nuova puntata della fortunatissima serie Dictapops! - nulla è più pop di un dittatore - Castro edition.
In questo numero:
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movimenti artistici,
reperti visivi
"* I Comportamenti Bandido, e le Risse Bandido in particolare, presentano molte somiglianze con certi aspetti della Realtà Subatomica. Per esempio, nella maggior parte delle condizioni sperimentali non si vede mai in opera il meccanismo reale degli eventi che conducono a un certo esito (dal risultato traspare con evidenza che l'elettrone si è comportato così o così, ma non si può mai "vedere" quello specifico elettrone o quello che ha fatto per arrivare al risultato). Dalla nostra posizione di osservatori esterni al bar, High Pockets ed io non potevamo vedere il caotico disordine dell'interno (supponiamo che i Bandidos rappresentino degli elettroni eccitati), ma potevamo vedere il risultato di quel caos: c'era continuamente qualche Bandido che volava da una finestra o fuori dalla porta (ogni Bandido che vola fuori rappresenta un elettrone che colpisce una lastra fotografica o un altro strumento di musura)."
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secondosigillo
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sentito dire
"** L'astuto lettore avrà già capito che, siccome prima del Big Bang non c'era niente, l'aggettivo "Big" è piuttosto dubbio. Sono pronto ad ammettere che non c'era nessun piccolo Bang a cui paragonarlo ma, come ho detto prima, sto avanzando tra le secche del linguaggio. "
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secondosigillo
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sentito dire
Terzo! appuntamento con l'Artista.
Fronte Surreale: (n.p.)
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movimenti artistici,
reperti visivi
Forse ci vorrebbe un sottofondo musicale.
O più immagini?
Happy hour dalle 18 fino a fine serata?
Pizzette? Come queste?
Meno canovacci?
Messaggi subliminali! ( Sì, ma come? )
Un negozio con due luci sulla via principale?
Dichiarare guerra all'Austria?
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secondosigillo
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racconti del fronte
"Puntata n°17 o 16 + 1 per gli scaramantici. Ritorniamo a bomba nei meandri del Pianeta Base della Resilienza." | ||
"Krtased! Compagno di ventura, poscia codesta essere un'altra occasione di mostrare la nostra beltade et il nostro coraggio! Accompagnami dunque a svelar una volta per tutte il mistero di codesti lamenti!" | ||
"KAreRrRQ!" | ||
"E sia!" | ||
"Primo e Krtased si inoltrano nel buio e misterioso antro dal quale giungono lamenti strazianti." | ||
"Aaaaaah... Aaaaaah..." | ||
"Chi giace e si lamenta in codesto antro! Svelati ordunque! Non farci aspettar ancora! Krtased, amico, illumina questo antro!" | ||
"Krtased usando le zampe anteriori, un paio di pietre ed uno strano getto corporeo crea una lingua di fuoco che rischiara a giorno l'antro una volta buio." | ||
"Non è possibile! Sgomento e incredulità pervadono il mio giovanile corpo! La mia mente vacilla davanti a codesta scena! Sarà forse un altro miraggio del diabolico Millo? Possibile che voi siate..." | ||
"Signore! La Prigione è stata violata! Non capisco.." | ||
"Ora mi è tutto chiaro, questa notizia non mi stupisce, ma mi spaventa. Primo è ancora vivo!" | ||
"Impossibile!" | ||
"Ora di pranzo è. Fame io ha." | ||
"Non adesso bell'Ydioda. Non adesso. Se Primo riesce a liberare il prigioniero per noi le cose si mettono davvero male" | ||
"Chi è questo prigioniero? Ma soprattutto perché le cose si mettono male?" | ||
"Prendo una squadra!" | ||
"Riga preso ho! Disegno tecnico mia specialità è!" | ||
"Va bene Ydioda, va bene. Condiriso vengo anch'io! Mi sento in colpa per non aver avvertito la presenza della minaccia! Ne va del mio onore e del mio stipendio come Cavaliere Jovedi." | ||
"Rimanete qui amici, se libera il prigioniero non avrete scampo da soli. Meglio aspettarli qui, tutti insieme." | ||
"Dicci chi è questo prigioniero! Non tenerci in questa situazione seccante! Le mie mucose non possono sopportare altro. Parla Millo!" | ||
"Il prigioniero è..." | ||
"Voi siete .." | ||
"Sono io, il Conte Dalv III!" | ||
"Non è possibile, non lui, lui è.." | ||
"E per molti secoli sono morto." | ||
"Posso chiamarVi Oscura Entità, Oscura Entità?" | ||
"Prima liberatemi da queste benedette catene, poi vedremo." | ||
"Immanintemente Vostra Oscurissima Entità." | ||
"Ehi quella è la mia battuta, ladro!" | ||
"Chi sarà questo Dalv III? E perché tutti lo temono così tanto se è da così tanto tempo in catene? Sarà poi così pericoloso?" | ||
"Stai attento narratore. Stai molto attento." | ||
"Certo Vosta Oscurissima Entità. Alla prossima puntata!" |
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giorni di giubilo blognovela
Quarta puntata della fortunata serie Dictapops! - nulla è più pop di un dittatore
In questo numero:
iPot - La dittatura nella musica portatile
disponibile anche in versione "puro stile apple":
iPot - La dittatura fica nella musica portatile.
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secondosigillo
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movimenti artistici,
reperti visivi
Proseguire il Viaggio: in corso.
Proseguire l'altro racconto: in corso.
Organizzazione progetto super segreto: in corso.
Blognovela - nuove puntate + incredibili colpi di scena: in corso.
Insomma tutto in corso.
Fronte Surreale: il nuovo (niente) in corso.
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secondosigillo
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dispacci
All’improvviso ebbi l’illuminazione. Avevo bisogno di più velocità, dovevo assolutamente accelerare: era forse questa la soluzione alla mia per nulla chiara domanda. Al momento non riuscii a pensare ad altro di più sensato, non mi restava che tentare. Sarebbe bastato correre? Magari in maniera progressiva, senza strappi, con accelerazione costante, in maniera completamente opposta al rospo o rana che fosse. E se non fosse stato sufficiente? Mi sarei riarenato in maniera se possibile peggiore sulla battigia delle mie visioni? Tanto valeva provare comunque, senza pensare alle conseguenze, la mia principale fonte d’inibizione. Cominciai a muovere i piedi contando i passi, con un metronomo mentale a scandire la cadenza, alla ricerca di un ritmo, uno qualsiasi!, da tenere. Cominciai a sentire una sensazione di sollievo, esperimento riuscito? Funzionava? Il lasso di tempo trascorso era troppo breve e la mia attitudine alla corsa troppo scarsa. Ben presto l’acido lattico, altra arma al servizio della mia imperizia, mi bloccò i muscoli. Quanto tempo era trascorso dall’ultima corsa (test di Cooper esclusi)? Ansimai appoggiato ad un muro. Le stringhe, cosa di per sé singolare, cominciarono ad allungarsi agitandosi come piccoli serpenti. Rimasi leggermente stupito quando vidi quei minuscoli filamenti di tessuto cercare di infilarsi nelle crepe del marciapiede, tra gli anfratti del catrame, là dove nascono fili d’erba e fiori venuti da chi sa dove. Non capii subito le loro intenzioni, ma quando le vidi scavare, solo allora, compresi il loro disegno: tenermi fermo! Ancorato al terreno! Radici da scarpe di marca! Era un segno, l’ennesimo, da non sottovalutare: la risposta ad una delle domande della sera. Dovevo muovermi. Assolutamente. Cercare la velocità così da far scivolare via le mie visioni come neve dal tetto di una macchina in corsa. Dovevo diventare una macchina, in corsa per di più! Ma prima dovevo liberarmi delle stringradici e dal loro subdolo tentativo di boicottaggio. Cercai di strapparle dal terreno ma si erano già troppo conficcate, non solo, cercarono pure di pungermi riemergendo da un altro punto. Tentai di togliermi le scarpe ma le stringhe reagirono stringendo i miei già doloranti piedi in una morsa degna di un boa di medie dimensioni, ma potrei sbagliarmi, non sono un esperto di rettili. Ogni mia mossa veniva contrastata in modo non solo repentino ma azzarderei ingegnoso. Dovevo trovare una soluzione, una via d’uscita ed anche molto velocemente visto che anche le maniche della giacca sembravano voler partecipare alla tenzone allungandosi. In pochi secondi avevano già guadagnato qualche centimetro rompendo gli orli che mia nonna fece con tanta cura e perizia. Cosa potevo fare? Infilai la mano in tasca e trovai un mazzo di chiavi ed un fiammifero. Lo sfregai e lo avvicinai alle stringhe nel tentativo di spaventarle con la piccola, ma significativa, fiammella. Subito si ritrassero come spaventate in preda a moti di panico, quasi fossero prese da convulsioni. Avvicinai ancora di più la fiamma alla radice delle mie nuovi radici ottenendo una vittoria più che completa: schiacciante. Ero di nuovo libero, ma per quanto? Dovevo rimettermi in marcia nonostante i pareri contrari di gambe e vari organi interni. Dovevo.
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racconti del fronte
"Sedicesima puntata della novela più intricata e confusa della blogosfera. Bella parola blogosfera, non come caleidoscopio, ma ci siamo." | ||
"Ora non voglio udire storia alcuna. E' giunto il mio turno." | ||
"Prego." | ||
"Niente introduzione? Nessuna frase per creare il necessario pathos?" | ||
"No. E' il tuo turno, gestiscetelo." | ||
"Il trattamento riservatomi è davvero incomprensibile. In questa storia mi vengono solo riservati pesci in faccia e male parole! Tutto ciò non è più tollerabile! Avrete ben presto notizie dai miei legali!" | ||
"..." | ||
"..." | ||
"Ho capito. non v'è speranza alcuna per questa puntata. Poco male, farò di necessità virtù. D'ora in poi mi accollerò anche il gravoso dovere della narrazione!" | ||
"Prego" | ||
"Dunque.. Ah, ora rimenbro, Krtased! Conducimi infine alla base della resilienza affinchè io possa far scempio dei loro futili corpi e portare a termine la missione affidatami dall'Oscuro Maestro!" | ||
"Forse affidarti il ruolo di narratore non è stata una grande idea." | ||
"Ognun il suo?" | ||
"Andata!" | ||
"Kuths frud guttub knak lesot" | ||
"Come?" | ||
"Kuths frud guttub knak lesot" | ||
"..." | ||
"Ah! Capisco, volevate la traduzione, Krtased ha appena sibilato le seguenti parole: - Andiamo dunque verso la base della minuscola resilienza e facciamone scempio. Seguitemi!" | ||
"Noto che Krtased ormai parla come te, Primo." | ||
"Basta illazioni su un nostra possibile quanto proficua amicizia intima! Krtased è solo un compagno d'arme, morbido, ma d'arme." | ||
"Va bene. La smetto. Riprendiamo. Primo, il suo morbido compagno d'arme e gli altri Guradiani delle Viscere si incamminano alla volta della base delle Resilienza, quando la loro attenzione viene distolta da un lamento" | ||
"Aaaaaah... Aaaaaah..." | ||
"Perbacco! Cosa sono questi lamenti strazianti, ma cosa ancora più maravigliosa, chi è l'emettitore?" | ||
"Aaaaaah... Aaaaaah..." | ||
"Sembran provenire da quell'angusto e tetro antro. Che sia un'altra delle sagaci quanto inutili mossa di quel diavolo di un Millo per trarmi in inganno e mettere in pericolo la riuscita della mia Missione?" | ||
"La puntata odierna viene interrotta per eccesso di retorica e linguaggio ampolloso. Alla prossima!" |
Lettera dal fronte di
secondosigillo
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09:57
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giorni di giubilo blognovela