Fronte Surreale, lì 31.1.07

Dictapops vol.5

Nuova puntata della fortunatissima serie Dictapops! - nulla è più pop di un dittatore - Castro edition.
In questo numero:



Castro del ciel. Ogni dittatore ha il suo stellone.

Fronte Surreale, lì 30.1.07

Comportamenti Bandido

"* I Comportamenti Bandido, e le Risse Bandido in particolare, presentano molte somiglianze con certi aspetti della Realtà Subatomica. Per esempio, nella maggior parte delle condizioni sperimentali non si vede mai in opera il meccanismo reale degli eventi che conducono a un certo esito (dal risultato traspare con evidenza che l'elettrone si è comportato così o così, ma non si può mai "vedere" quello specifico elettrone o quello che ha fatto per arrivare al risultato). Dalla nostra posizione di osservatori esterni al bar, High Pockets ed io non potevamo vedere il caotico disordine dell'interno (supponiamo che i Bandidos rappresentino degli elettroni eccitati), ma potevamo vedere il risultato di quel caos: c'era continuamente qualche Bandido che volava da una finestra o fuori dalla porta (ogni Bandido che vola fuori rappresenta un elettrone che colpisce una lastra fotografica o un altro strumento di musura)."

A.C. Weisbecker

Secche del linguaggio.

"** L'astuto lettore avrà già capito che, siccome prima del Big Bang non c'era niente, l'aggettivo "Big" è piuttosto dubbio. Sono pronto ad ammettere che non c'era nessun piccolo Bang a cui paragonarlo ma, come ho detto prima, sto avanzando tra le secche del linguaggio. "

A.C. Weisbecker

Fronte Surreale, lì 25.1.07

Di Segni dell'Artista

Terzo! appuntamento con l'Artista.
Fronte Surreale: (n.p.)

Artista all'operaArtista all'operaArtista all'opera
123

Le opere presentante in questo numero:

1. Dittico di Lucifero - prima parte - particolare. Indelebile su carta.
2. Dittico di Lucifero - seconda parte - particolare. Indelebile su carta.
3. Il Serpente EC EC... Indelebile su carta.

Continua [...]

Avvertenza: se possedete materiale sull'Artista od addirittura possedete sue notizie contattate il Fronte Surreale; verrete ascoltati.

Fronte Surreale, lì 24.1.07

Pensavo:

Forse ci vorrebbe un sottofondo musicale.

O più immagini?

Happy hour dalle 18 fino a fine serata?

Pizzette? Come queste?

Meno canovacci?

Messaggi subliminali! ( Sì, ma come? )

Un negozio con due luci sulla via principale?

Dichiarare guerra all'Austria?

Viaggio dentro la notte. VI ( volevo bene.)

So I speak, though, am I heard...?
Wasting visions on a world of blinded fools.

Capii ben presto che non ce l’avrei fatta in quella maniera, a piedi, a salvarmi seppur per un breve periodo. Dovevo pensare al medio termine, il lungo è ignoto e imprevedibile quindi perché curarsene? Mi scontrai ancora una volta con le mie scelte passate; e amici no, e macchina no, e neanche l’aggeggio a due ruote che doveva rivoluzionare il mondo dei trasporti: niente insomma. Ero dunque spacciato? Non dovevo e non volevo arrendermi e così stringendo denti e pugni avanzai nella notte. Le tre e dieci minuti ed un unico obiettivo: raggiungere salvo e possibilmente vivo l’alba, ma la seconda condizione non implicava la prima.


Correre. Correre. Correre.

Pensandolo potevo convincere i muscoli? Ci provai e meraviglia ci riuscii; un passo dopo l’altro mi ritrovai a procedere ad andatura sostenuta, da mezzofondista bianco, devo ammettere. Passai di fianco alla brutta chiesa in cemento armato e poco slancio mistico del mio quartiere, retaggio di nessuna corrente concettuale, mancanza di stile, abbondanza di bruttura. Le vetrate così poco antiche scimmiottanti ben altri antichi fasti mi fecero rabbrividire. Motivi senza motivi, neanche un riferimento all’Agnello od a qualche profeta minore. Nulla. Fui tentato di trovare un rifugio nella casa del Signore, ma riuscii a resistere senza troppa difficoltà. Le chiese sono amplificatori e la musica che sentivo non mi piaceva proprio. ( pensieri dialettali ed espressi in maniera approssimativa, ma la situazione lo richiede ) Mi vedevo già nascosto, in cerca di riparo come i Rolling Stone, dietro l’altare in prossimità del seggio del prete a leggere le scritture, che in molti ritengono sacre, alla ricerca di un po’ di pace e di tempo da far trascorrere. La visione, questa volta non distorta, mi atterrì. Scappai verso la strada principale, la nota arteria, questa volta deciso a fronteggiarmi.

Arrivato sul ciglio della strada mi fermai, in attesa, appoggiato ad un paracarro catarifrangente. Durante i primi tre minuti primi non accadde nulla di strano. Poi… Poi il delirio cominciò sulle note del Bolero di Ravel suonato a suon di catarifrangenti che uno dopo l’altro si illuminavano a tempo e si misero a vibrare emettendo ognuno un suono preciso. Piano piano, lento lento cominciò il motivo di chiara ispirazione infernale a riecheggiare nell’aria. Anche le macchine che sfrecciavano a pochi centimetri dalla punta del mio piede sinistro, maldestramente appoggiato alla riga bianca, sembravano partecipare alla sinfonia alzando il volume ( il TONO? ) dei paletti. VRRRROOOOOOMMMMM e taaatatatataaaa ricomincia. VROOOOOOOOOMMMMM (un diesel euro 2) e taaatatatataaaa, il motivo lo conoscete. Le stringhe, loro, se ne stavano tranquille e le maniche avevano rifatto l’orlo a cui tanto tenevo, questione di affetti. Dalla trattoria di fronte uscì un camionista altissimo, mai visto uno così in vista mia, aprì la portiera della motrice e si piegò per entrare. All’improvviso, quando ormai un buon 30% di quel gigantesco ma proporzionato corpo era già all’interno della cabina, si girò verso di me. Ritirò fuori il corpo già riposto e si incamminò proprio nella mia direzione. Rimasi fermo, con la strenua convinzione di non essere distinguibile dallo sfondo. Convinzione che svanì quando sentii un paio di operai, dall’accento marcatamente veneto, pronunciare “finio”.

Mi voltai ed un cartellone pubblicitario con una discinta donzella che vendeva silicone era apparso come dal nulla, con tanto di luci e menate del genere. Ero senza copertura ed il gigante si avvicina per forza di cose a grandi passi.


Terrorizzai.

"Giorni di Giubilo" la lieta blognovela - 17° Episodio

La voce narrante
"Puntata n°17 o 16 + 1 per gli scaramantici. Ritorniamo a bomba nei meandri del Pianeta Base della Resilienza."
Primo, il giovane allievo
"Krtased! Compagno di ventura, poscia codesta essere un'altra occasione di mostrare la nostra beltade et il nostro coraggio! Accompagnami dunque a svelar una volta per tutte il mistero di codesti lamenti!"
Uno dei Guardiani delle Viscere
"KAreRrRQ!"
Primo, il giovane allievo
"E sia!"
La voce narrante
"Primo e Krtased si inoltrano nel buio e misterioso antro dal quale giungono lamenti strazianti."
Immagine non disponibile
"Aaaaaah... Aaaaaah..."
Primo, il giovane allievo
"Chi giace e si lamenta in codesto antro! Svelati ordunque! Non farci aspettar ancora! Krtased, amico, illumina questo antro!"
La voce narrante
"Krtased usando le zampe anteriori, un paio di pietre ed uno strano getto corporeo crea una lingua di fuoco che rischiara a giorno l'antro una volta buio."
Primo, il giovane allievo
"Non è possibile! Sgomento e incredulità pervadono il mio giovanile corpo! La mia mente vacilla davanti a codesta scena! Sarà forse un altro miraggio del diabolico Millo? Possibile che voi siate..."
Una guardia della base sotterranea della Resilienza
"Signore! La Prigione è stata violata! Non capisco.."
Millo, il capo carismatico della Resilienza
"Ora mi è tutto chiaro, questa notizia non mi stupisce, ma mi spaventa. Primo è ancora vivo!"
Uan Kanopy, saggio guerriero
"Impossibile!"
Il Maestro Ydioda
"Ora di pranzo è. Fame io ha."
Millo, il capo carismatico della Resilienza
"Non adesso bell'Ydioda. Non adesso. Se Primo riesce a liberare il prigioniero per noi le cose si mettono davvero male"
Angie, Console Supremo di Ulva
"Chi è questo prigioniero? Ma soprattutto perché le cose si mettono male?"
Condiriso, Generale Supremo delle Forze di Ulva
"Prendo una squadra!"
Il Maestro Ydioda
"Riga preso ho! Disegno tecnico mia specialità è!"
Uan Kanopy, saggio guerriero
"Va bene Ydioda, va bene. Condiriso vengo anch'io! Mi sento in colpa per non aver avvertito la presenza della minaccia! Ne va del mio onore e del mio stipendio come Cavaliere Jovedi."
Millo, il capo carismatico della Resilienza
"Rimanete qui amici, se libera il prigioniero non avrete scampo da soli. Meglio aspettarli qui, tutti insieme."
Angie, Console Supremo di Ulva
"Dicci chi è questo prigioniero! Non tenerci in questa situazione seccante! Le mie mucose non possono sopportare altro. Parla Millo!"
Millo, il capo carismatico della Resilienza
"Il prigioniero è..."
Primo, il giovane allievo
"Voi siete .."
Il Conte Dalv III, oscura entità maligna
"Sono io, il Conte Dalv III!"
Uan Kanopy, saggio guerriero
"Non è possibile, non lui, lui è.."
Il Conte Dalv III, oscura entità maligna
"E per molti secoli sono morto."
Primo, il giovane allievo
"Posso chiamarVi Oscura Entità, Oscura Entità?"
Il Conte Dalv III, oscura entità maligna
"Prima liberatemi da queste benedette catene, poi vedremo."
Primo, il giovane allievo
"Immanintemente Vostra Oscurissima Entità."
Una guardia della base sotterranea della Resilienza
"Ehi quella è la mia battuta, ladro!"
La voce narrante
"Chi sarà questo Dalv III? E perché tutti lo temono così tanto se è da così tanto tempo in catene? Sarà poi così pericoloso?"
Il Conte Dalv III, oscura entità maligna
"Stai attento narratore. Stai molto attento."
La voce narrante
"Certo Vosta Oscurissima Entità. Alla prossima puntata!"

Fronte Surreale, lì 22.1.07

Dictapops vol.4

Quarta puntata della fortunata serie Dictapops! - nulla è più pop di un dittatore
In questo numero:



iPot - La dittatura nella musica portatile

disponibile anche in versione "puro stile apple":



iPot - La dittatura fica nella musica portatile.

Fronte Surreale, lì 19.1.07

. della situazione.

Proseguire il Viaggio: in corso.
Proseguire l'altro racconto: in corso.
Organizzazione progetto super segreto: in corso.
Blognovela - nuove puntate + incredibili colpi di scena: in corso.

Insomma tutto in corso.

Fronte Surreale: il nuovo (niente) in corso.

Fronte Surreale, lì 17.1.07

Viaggio dentro la notte. V

All’improvviso ebbi l’illuminazione. Avevo bisogno di più velocità, dovevo assolutamente accelerare: era forse questa la soluzione alla mia per nulla chiara domanda. Al momento non riuscii a pensare ad altro di più sensato, non mi restava che tentare. Sarebbe bastato correre? Magari in maniera progressiva, senza strappi, con accelerazione costante, in maniera completamente opposta al rospo o rana che fosse. E se non fosse stato sufficiente? Mi sarei riarenato in maniera se possibile peggiore sulla battigia delle mie visioni? Tanto valeva provare comunque, senza pensare alle conseguenze, la mia principale fonte d’inibizione. Cominciai a muovere i piedi contando i passi, con un metronomo mentale a scandire la cadenza, alla ricerca di un ritmo, uno qualsiasi!, da tenere. Cominciai a sentire una sensazione di sollievo, esperimento riuscito? Funzionava? Il lasso di tempo trascorso era troppo breve e la mia attitudine alla corsa troppo scarsa. Ben presto l’acido lattico, altra arma al servizio della mia imperizia, mi bloccò i muscoli. Quanto tempo era trascorso dall’ultima corsa (test di Cooper esclusi)? Ansimai appoggiato ad un muro. Le stringhe, cosa di per sé singolare, cominciarono ad allungarsi agitandosi come piccoli serpenti. Rimasi leggermente stupito quando vidi quei minuscoli filamenti di tessuto cercare di infilarsi nelle crepe del marciapiede, tra gli anfratti del catrame, là dove nascono fili d’erba e fiori venuti da chi sa dove. Non capii subito le loro intenzioni, ma quando le vidi scavare, solo allora, compresi il loro disegno: tenermi fermo! Ancorato al terreno! Radici da scarpe di marca! Era un segno, l’ennesimo, da non sottovalutare: la risposta ad una delle domande della sera. Dovevo muovermi. Assolutamente. Cercare la velocità così da far scivolare via le mie visioni come neve dal tetto di una macchina in corsa. Dovevo diventare una macchina, in corsa per di più! Ma prima dovevo liberarmi delle stringradici e dal loro subdolo tentativo di boicottaggio. Cercai di strapparle dal terreno ma si erano già troppo conficcate, non solo, cercarono pure di pungermi riemergendo da un altro punto. Tentai di togliermi le scarpe ma le stringhe reagirono stringendo i miei già doloranti piedi in una morsa degna di un boa di medie dimensioni, ma potrei sbagliarmi, non sono un esperto di rettili. Ogni mia mossa veniva contrastata in modo non solo repentino ma azzarderei ingegnoso. Dovevo trovare una soluzione, una via d’uscita ed anche molto velocemente visto che anche le maniche della giacca sembravano voler partecipare alla tenzone allungandosi. In pochi secondi avevano già guadagnato qualche centimetro rompendo gli orli che mia nonna fece con tanta cura e perizia. Cosa potevo fare? Infilai la mano in tasca e trovai un mazzo di chiavi ed un fiammifero. Lo sfregai e lo avvicinai alle stringhe nel tentativo di spaventarle con la piccola, ma significativa, fiammella. Subito si ritrassero come spaventate in preda a moti di panico, quasi fossero prese da convulsioni. Avvicinai ancora di più la fiamma alla radice delle mie nuovi radici ottenendo una vittoria più che completa: schiacciante. Ero di nuovo libero, ma per quanto? Dovevo rimettermi in marcia nonostante i pareri contrari di gambe e vari organi interni. Dovevo.

Fronte Surreale, lì 16.1.07

"Giorni di Giubilo" la lieta blognovela - 16° Episodio

La voce narrante
"Sedicesima puntata della novela più intricata e confusa della blogosfera. Bella parola blogosfera, non come caleidoscopio, ma ci siamo."
Primo, il giovane allievo
"Ora non voglio udire storia alcuna. E' giunto il mio turno."
La voce narrante
"Prego."
Primo, il giovane allievo
"Niente introduzione? Nessuna frase per creare il necessario pathos?"
La voce narrante
"No. E' il tuo turno, gestiscetelo."
Primo, il giovane allievo
"Il trattamento riservatomi è davvero incomprensibile. In questa storia mi vengono solo riservati pesci in faccia e male parole! Tutto ciò non è più tollerabile! Avrete ben presto notizie dai miei legali!"
Primo, il giovane allievo
"..."
La voce narrante
"..."
Primo, il giovane allievo
"Ho capito. non v'è speranza alcuna per questa puntata. Poco male, farò di necessità virtù. D'ora in poi mi accollerò anche il gravoso dovere della narrazione!"
La voce narrante
"Prego"
Primo, il giovane allievo
"Dunque.. Ah, ora rimenbro, Krtased! Conducimi infine alla base della resilienza affinchè io possa far scempio dei loro futili corpi e portare a termine la missione affidatami dall'Oscuro Maestro!"
La voce narrante
"Forse affidarti il ruolo di narratore non è stata una grande idea."
Primo, il giovane allievo
"Ognun il suo?"
La voce narrante
"Andata!"
Uno dei Guardiani delle Viscere
"Kuths frud guttub knak lesot"
La voce narrante
"Come?"
Primo, il giovane allievo
"Kuths frud guttub knak lesot"
La voce narrante
"..."
Primo, il giovane allievo
"Ah! Capisco, volevate la traduzione, Krtased ha appena sibilato le seguenti parole: - Andiamo dunque verso la base della minuscola resilienza e facciamone scempio. Seguitemi!"
La voce narrante
"Noto che Krtased ormai parla come te, Primo."
Primo, il giovane allievo
"Basta illazioni su un nostra possibile quanto proficua amicizia intima! Krtased è solo un compagno d'arme, morbido, ma d'arme."
La voce narrante
"Va bene. La smetto. Riprendiamo. Primo, il suo morbido compagno d'arme e gli altri Guradiani delle Viscere si incamminano alla volta della base delle Resilienza, quando la loro attenzione viene distolta da un lamento"
Immagine non disponibile
"Aaaaaah... Aaaaaah..."
Primo, il giovane allievo
"Perbacco! Cosa sono questi lamenti strazianti, ma cosa ancora più maravigliosa, chi è l'emettitore?"
Immagine non disponibile
"Aaaaaah... Aaaaaah..."
Primo, il giovane allievo
"Sembran provenire da quell'angusto e tetro antro. Che sia un'altra delle sagaci quanto inutili mossa di quel diavolo di un Millo per trarmi in inganno e mettere in pericolo la riuscita della mia Missione?"
La voce narrante
"La puntata odierna viene interrotta per eccesso di retorica e linguaggio ampolloso. Alla prossima!"