Fronte Surreale, lì 28.2.07

Viaggio dentro la notte. Non (h)o capito lo.

Ai miei maestri, ai loro errori, alle mie imprecisioni



La motrice partì sbuffando fumo nero verso il cielo scuro, partimmo con il favore della notte od almeno così ci parve all’inizio. La strada scorreva lenta sotto i grossi pneumatici gonfi fino all’orlo, con l’aria che sembrava voler scappare da quella costrizione appena ne avesse avuto l’occasione, gli ammortizzatori continuavano a fare il loro lavoro svogliatamente concedendo a qualche buca l’onore di far prendere qualche sbalzo alla motrice, le luci tagliavano il discreto buio davanti a noi.
Mi accesi una sigaretta con l’intento di farmi rimproverare, ma non successe nulla, se non una leggera nebbiolina al di qua del vetro. Il camionista, che aveva assunto una posa degna della più agile e minuta contorsionista cinese in una scatola XXXS, continuò a sgranare marce ed a controllare i vari indicatori.
- Gasolio – disse emettendo un rantolo, dovevo pensare a qualcosa per farglielo passare – dobbiamo fermarci a fare rifornimento.
Lo guardai con aria sbigottita, avevo il terrore dell’assenza di movimento, ero schiavo della velocità! Cosa sarebbe successo una volta fermati? Gli esseri violacei avrebbe attaccato ancora la nostra posizione? Ci saremmo potuti difendere in qualche modo?
- Fai così – un altro rantolo, dal polmone sinistro questa volta – quando ci fermiamo pensa intensamente a qualche oggetto – emise a questo punto uno squittio acuto, la trachea pensai – in movimento. Un razzo, una macchina, il nostro pianeta invece lascialo stare è troppo relativamente lento.
Il mio sguardo doveva aver fatto trasparire le mie emozioni evidentemente, presi quel consiglio e lo serbai come una caramella di zucchero troppo deliziosa per essere divorata subito.
La stazione di servizio si stagliò minacciosa all’orizzonte con un orgasmo continuo di luci e prezzi in bella evidenza, presi in considerazione di fare dello shopping al piccolo negozio annesso.
Il camionista gigante mise la freccia ed imboccò la corsia di uscita, entrammo lenti, troppo lenti, all’interno dell’area di servizio.
- Comincia a pensare! Adesso – ed aggiunse un fischio, pittoresco in quel momento.
Mi venne in mente subito un cesto di lumache, mi fissai sull’immagine di una tartaruga, il mio cervello non collaborava: un essere violaceo spuntò dall’accendisigari, il panico mi colse! ma appena giunse alla leva del cambio riuscii a pensare ad una locomotiva, a vapore, in partenza da una stazione di provincia. Il piccolo essere divenne evanescente, cominciò a dissolversi con l’aumentare della pressione nella caldaia
- ALTRA LEGNA! – urlai senza ritegno
La locomotiva cominciò a scalciare, sbuffare, emettere fischi e stridi e slittando sulle rotaie cominciò a viaggiare; il piccolo essere svanì completamente.
- Bravo
- Grazie, ma adesso facciamo gasolio, in fretta!
La motrice si fermò, la locomotiva prese velocità, il camionista scese. Nei miei pensieri si materializzò una montagna, la locomotiva perse velocità.
- Non ora! – gridai ancora
Mi concentrai fino a quando le tempie si gonfiarono come i pneumatici che stavano fermi a pochi centimetri dalla mie suole e la montagna svanì anche lei, lasciando lo spazio ad una dolce discesa in una valle aperta. La Torre Eiffel sullo sfondo.
- Fatto! – disse il gigante – possiamo ripartire
E ricominciò la procedura per rientrare al suo posto guida, rimise in moto e lasciammo l’area di servizio in poco tempo; lanciai il mozzicone della sigaretta fuori dal finestrino giusto in tempo per causare un’esplosione calda e colorata.
“Così non potranno seguirci” pensai distrattamente.

Fronte Surreale, lì 27.2.07

Fronte cortese.

Per quello che ha cercato enciclopedia teneri gattini : bastano?
Per tutti gli altri : mi attrezzo e vi rispondo.
( primo della lista "la prima scimmia lanciata nello spazio" )

Edit:

idee per il prossimo carnevale: ( questo era futurista, troooooppo facile, vero Kapitan? )

!) trovare persona disponibile a vestirsi da croce [ possibilmente in legno - ci penso io ]
") trovare persona disponibile a vestirsi da Cristo [ leggerino per essere febbraio - calzamaglia totale?]
£) trovare persona disponibile a portare in giro impianto stereo potente con emissione continua Dies Irae
%) bullarsi.

Fronte Surreale, lì 26.2.07

Orsetto delle mie brame.

Cominciano le variazioni sul tema dell'orsetto più.



In questo numero:
Winnie Bamboo - acrilico su pixel - 2007.
(premere per ingrandire)

Fronte Surreale, lì 22.2.07

Viaggio dentro la notte. VIII ne.

Appena le piccole ma risolute pesti finirono il loro lavoro con le clavicole cominciai a cadere. Nonostante tutto rispondevo ancora alle basilari leggi naturali come la gravità, paradossalmente mi sentii sollevato. Mi accorsi che la distanza era enorme, vista l’altezza del camionista, e la percorsi tutta senza turbe: effetto del movimento, pensai. Ritrovai la concentrazione in quello stato di moto accelerato; i piccoli demolitori si ritirarono all’istante ma del povero camionista ormai non rimaneva che il tronco e la trachea che pendeva floscia sul petto come una strana ed orrenda cravatta. Poteva articolare dei suoi anche in quello stato? Mi schiantai con un tonfo sordo su di uno spesso strato di muschio. I danni non furono molti. Presi una manciata di stuzzicadenti, paletti, materiali da costruzione derivati dal giganti e cercai di riprodurne le sembianze. Dopo un buon quarto d’ora mi accorsi che mancavano dei pezzi e mi dovetti rassegnare ad un lavoro parziale, raffazzonato alla meglio, incompleto: ne ricavai una testa poco proporzionata, molto meno della precedente, due clavicole che permettevano solo 22° di escursione ( un po’ poco per il tipo di lavoro, me ne resi conto ), un collo – una conquista!
- Bravo – mi sussurrò il gigante, dovevo regolare le corde vocali, cambiare il timbro, allargare la faringe, ma non ero né un dottore né tanto meno un carpentiere, come avrei fatto?
- Non molto, non sei come prima!
- Nessuno è mai come prima dopo certe cose
Abbozzai un sorriso, il camionista cercò di fare lo stesso ma mi mancavano ancora un paio di muscoli e due tendini, la mimica facciale veniva diffusa in forma ridotta. In più un qualche errore commesso gli faceva emettere un grugnito ogni respirazione. Dovevo aver stretto troppo la trachea sotto qualche altra parte. In un quarto d’ora, mi resi conto, non si poteva far di meglio.
- E adesso?
- Adesso dobbiamo andarcene, metterci in movimento, altrimenti i violetti violenti ritorneranno più feroci che mai.
Concordai con il suo piano, salimmo sul suo camion, o meglio sulla motrice e ci mettemmo in viaggio.
- Dove andiamo? – chiesi senza troppa convinzione
- Parigi
Parigi. Più di venti anni fa la visitai come turista, ma ora?

Fronte Surreale, lì 15.2.07

Manifesta superiorità.

Lo stato di grazia.

Fronte Surreale, lì 14.2.07

Grazie

Innanzitutto grazie per le lettere che ricevo ogni giorno con segni di stima, richieste di più produzioni artistiche, marachelle ed assegni circolari. Grazie, ma in questo momento sono impegnato, giù nelle acque torbide del lago di Varese, alla caccia al tonno prealpino, che è stagione e non posso starvi dietro a tutti. Poi vi faccio sapere quando finisce il pescato, che lo scarichiamo giù alla Prealpi che ci fa il burro metà&metà con l'omega3 di cui appunto il tonno prealpino è particolarmente ghiotto. L'altro giorno poi a momenti finivo dentro il Ticino, che mi son sporto per vedere una coppia di turisti tedeschi intenti a mostrare lo SturmUndDrang ai bambini delle 2C dell'elementari di Porto Val Travaglia e di Luino, che ci son pochi bambini ed allora uniscono le classi: roba da politici. Penso che ne avrò ancora per una decina di giorni; pesca pesca e il tonno finisce e poi chi li sente gli ambientalisti della sezione di Lecco?

Fronte Surreale, lì 7.2.07

Campionati del mondo che passione!

Il Fronte Surreale continua nelle sue esplorazioni.
Nuova serie, nuovo tag: campionati del mondo.
Già presentato: campionato del mondo di tortura.

Fronte Surreale, lì 6.2.07

Risposte del Fronte

Chiede Fiorani: "Io vorrei sapere se risponde a verità quello che si dice in giro."

Risponde GianMattero Castelloni docente di otorinolangoiatria:

"Dipende da che giro si intende. Se ci si riferisce al Giro d'Italia è chiaro che radiocorsa, unica depositaria delle informazioni, rilascia solo verità: distacchi, fughe, forature sono facilmente confermabili. Al Tour già esistono difficoltà maggiori; colpa della grandeur che fa gonfiare i distacchi se in fuga c'è un francese, ma quelli sono da sempre così.
Se per giro si intente la vox populi allora il discorso è diverso. Essa non solo è infallibile, ma spesso anche quando si tratta di voci sfacciatamente inventate la ripetizione dona verità. Anche i grassi vengono assimilati in codesta maniera; ma non avendo studiato il latino potrei aver preso una cantonata. Se fosse così mi ritirerò in una casa di riposo cantoniera."

Niente di nuovo: Fronte attendibile.

Lettere al fronte.

Avete dubbi, curiosità, particolarie e non sapete a chi rivolgervi?
Il mondo è brutto ed inospitale e la gente non vi risponde?

Da oggi basta! Ci pensa secondosigillo!

Da oggi basta! Qualcuno vi risponderà!

Fronte Surreale, lì 5.2.07

Futuro losco.

L’Europa morirà con i paramenti di Maastricht.

Fronte Surreale, lì 2.2.07

Viaggio dentro la notte. VII bello.

L’enorme ma proporzionato, almeno al mio occhio, camionista con soli tre passi attraversò la strada e mi si parò di fronte. Con un movimento tanto ampio quanto aggraziato mi prese in braccio proprio come farebbe una madre in abiti del primo novecento con il proprio pargolo tutto fasciato con tanto di cuffietta di pizzo ricamato. Quando mi ebbe completamente tra le sue braccia mi guardò intensamente:
- Non aver paura ora ci sono io.
I tratti decisi del suo volto suscitavano in me allo stesso tempo timore e serenità; la stessa espressione di un padre severo, severo ma giusto.

Mi sentii improvvisamente al sicuro, talmente in pace con me stesso e con il mondo circostante da provare tepore ed aver voglia di abbandonarmi ad un sonno ristoratore. Poteva essere proprio questo quello che cercavo? Calore umano da un essere gigantesco apparso dal nulla o meglio da una pessima osteria dal forte odore di rosso dal sentore di more e mogano? Nonostante tutti i miei sforzi per godere della sensazione che provavo provai in tutti i modi a rovinarla. Sistema di autodifesa? Paura delle reazioni della gente? Non potei rispondermi.
- So come ti senti, anch’io provai un tempo, quello della mia giovinezza, le stesse sensazioni. Mi pareva d’essere un mostro, poi mi guardai allo specchio e vidi realmente quello che ero. Da allora giro il mondo (ecco il perché dell’altezza e della motrice) cercando quelli come me. Per aiutarli.

Non ero dunque l’unico, il solo, ma non trovai nessuna consolazione in quel pensiero; au contraire provai un’immensa infelicità per tutti quelli che versavano nelle mie stesse condizioni. Il sottile confine tra il presagire e il conoscere era sempre fonte di serenità. Ma il blitzkrieg empatico era cominciato e perdevo su tutta la linea.
Dovevo sapere! far domande, ottenere risposte, si capisce, avevo di fronte, o meglio mi aveva in braccio, l’unica speranza di sapere, la fonte della conoscenza. Dovevo abbeverarmi il più possibile, ma proprio nel momento in cui cominciai a parlare una miriade di piccoli esseri violastri alti poco più di due ditali impilati dotati di asce cominciò ad arrampicarsi sulle lunghe leve del mio probabile salvatore.
- Che succede? Che succede? CHE SUCCEDE?
Cominciai a strepitare, scoppiettare, crepitare, gli occhi fiammeggianti e tutto il corollario a star significare dispiacere ed ira.
- Dovresti dirmelo tu.
Di rimando il gigante. I piccoli esseri violastri cominciarono a picchiare con le loro asce, martelli, picconi, pertiche, cunei, martinetti idraulici, paranchi, cesoie, semplici forbici, scalpelli, mazzette; un lavorio frenetico ma di una precisione impeccabili. Pezzetto dopo pezzetto cominciarono a smontare (SMONTARE! PROPRIO QUELLO! AVETE CAPITO BENE!) il gigante fabbricandone paletti, stuzzicadenti assai curiosi, tamburi – quelli servirono a dar ritmo al lavoro anche se non mi sembrò che ce ne fosse un reale bisogno – piccole gru e altri mezzi per la movimentazione dei carichi in generale, casupole e kajak! La faccia in poco più di una decina di secondi fu smantellata, rimasero solo un occhio e un labbro sospesi nell’aria. Cosa potevo rispondere? Ero davvero io il responsabile di quel cantiere? Avevo le autorizzazioni? L’ambiente di lavoro era sicuro e rispondente alla norme vigenti?
- Dovrei saperlo?
- Pfii – parlare con solo un labbro era difficile ma non impossibile – deffi follo hoheentatti follo u uoi emmae uuoo efto
- SOLO TUUUUUUUU SOLO TUUUUUUUUUUUUUUUUUUU
Tuonò un coro di trenta elementi, tutti vestiti da opliti spartani con tanto di flauti, alle nostre spalle.
Cercai di hoheentahmi, ma ottenni solo un aumento del lavorio di quei piccoli esseri che si apprestarono a demolire entrambe le clavicole.

Ritornai a sentirmi in pericolo.

Erboristerico.

Mio padre guardando degli alberi con le folte chiome cadenti mi disse
- Salici
ma non lo feci.