Fronte Surreale, lì 7.3.07

Viaggio dentro la notte. Capitolo X

all'uomo raggio

Continuammo a viaggiare per ore, come se fosse normale farlo, forse per lui, il mio giganteggiante salvatore era davvero normale, non era d’altronde un camionista? Il pensiero di una vita simile mi lasciò perplesso, ma non così tanto da tramutarsi in nausea, e per vincere quella sensazione mi rifugiai come al solito in pensieri casuali dettati più dalla velocità che dal raziocinio. Veloci quanto potevamo esserlo arrivammo ben presto al confine e quelli alla frontiera cercarono di sapere il motivo del viaggio, già qual era il motivo di quel viaggio? Fuga? Poteva essere un valido motivo? Avrebbe retto al vaglio degli inquisitori?
- Dobbiamo ritirare un carico di lavastoviglie
Mi parve un buon motivo, era vero? Quello non lo potevo sapere, mi accorsi di non sapere nulla; mi ritrovai in equilibrio tra il desiderio di svenire e quello di parlare: non trovai una buona ragione per prendere una decisione in merito e restai a fissare il parabrezza muovendo la testa lentamente, come uno di quei cagnolini che andavano tanto qualche anno addietro.
- Passate pure – fece il gendarme con un ampio gesto della mano.
Il camion ripartì sbuffando
- Bravo – disse l’autista
- Come? – feci di rimando togliendo per un attimo lo sguardo dalle tracce di quello che doveva essere stato un moscerino
- Bravo, sei riuscito a controllarti, non hai scatenato i tuoi pensieri nonostante fossimo fermi
Era vero. Non sapevo come, ma c’ero riuscito, ero forse guarito? Dovevo ancora andare a Parigi? Ero salvo?
- Dobbiamo comunque proseguire, questo è solo l’inizio, ma non sei ancora pronto.
O sulla mia faccia comparivano i miei pensieri sotto forma di scritte o il gigante era anche un telepata. Non mi stupii più di tanto
- Posso dormire? – avevo sonno, era stata una notte difficile
- Certo, adesso dormi, ma prima prendi una di queste – e mi porse un paio di piccole pillole rotonde, delle sfere colorate, di un rosso vivo – ti aiuteranno a dormire
Ingollai con poche pretese una sfera e sprofondai in un sonno profondo. Feci sogni orribili.

7 commenti:

secondosigillo ha detto...

La rivoluzione culturale e il coniglio.

Anonimo ha detto...

Leggendo mi è venuto in mente: pillola rossa o pillola rossa?

secondosigillo ha detto...

Quella rossa è preferibile.

Anonimo ha detto...

Pensavo scrivessi: Quella rossa è preferibile.

secondosigillo ha detto...

Mi leggi nel pensiero.
Quella rossa è preferibile.

Anonimo ha detto...

a parigi ormai son rimasti soltanto i negri, dappertutto.

secondosigillo ha detto...

Verissimo. Me lo disse anche il mio inviato sul luogo.