Fronte Surreale, lì 16.5.06

Visoni.

C’era ancora chi le chiamava coincidenze, ma sicuramente le cavallette, i mari perennemente in tempesta, la scarsità dei raccolti e tanti altri segni della potenza di un Creatore distante e confusionario non potevano passare inosservati. L’apocalisse, gridavano gli stolti e i creduloni riuniti in un grande ed omogeneo gruppo. L’apocalisse, gridavano i dottori della legge e i depositari della finta ed irreale verità. L’apocalisse, gggridavano gli impettiti lettori di notizie dai loro telepulpiti in accordo con i predicatori di ogni chiesa. Pentitevi, gridavano i teleschermi tra uno spogliarello e l’altro. Tra una tetta ed una figa depilata. Tra un energumeno pompante ed una bionda spompante. L’apocalisse, gridavano i mostri sbroccati di porpora con i loro ridicoli broccati sboccati come dodicenni il giorno prima della cresima. C’era ancora chi le chiamava coincidenze. C’era chi minimizzava. Gli atei, i manichei, i farisei, i notai, i maniscalchi intenti a forgiare le armi della Bestia. La dolce brezza assetata di sangue, la coincidenza ultima dell’apparizione dell’Omega. Le bestemmie dei mutuati, dei mutati, dell’essere antico e del facocero impazzito. Tutti a gridare alla Luna inerme e rossa come nelle profezie. Il martire che rende la propria pelle, il mito che ritira le sue radici, gli alberi secchi, i salamelecchi, le visioni di una nuova terra promessa, i riverberi di un futuro glorioso, questo attende la nuda Terra e la gemma del Nuovo Venuto.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

:-O

secondosigillo ha detto...

Stesso effetto. Con meno riverbero.

Anonimo ha detto...

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