Lo "Stato di grazia" è definito dalla condizione che vive un essere quando comunica, coscientemente, col proprio Centro universale che relativo non è. Da questa Consapevolezza assoluta questo essere riceve non solo la conoscenza dei principi universali (e non morali) dell'esistenza, ma anche tutto il peso delle responsabilità che questo conoscere centrale porta con sé. Si deve quindi dire che il vero "stato di grazia" è sì una condizione privilegiata ed elitaria, ma pone l'essere in una situazione di enorme pericolo e sofferenza, e solo il saper applicare coerentemente questa diversa conoscenza non relativa alla realtà relativa sarà in grado di preservarlo dall'abisso di terrore che lo circonda, determinato dalla sua esatta visione della natura delle proprie intenzioni e da quella che motiva gli altri individui. Non crediate che stia scherzando.
Deve forse avere tutto un senso? E se sì, un unico senso? Ci rifiutiamo di pensarlo, ancor meno di applicarlo, se vi state chiedendo il perché di tutto questo smettetela subito. Non c'è e non ci sarà mai un valido motivo, ma caro utente lascia una traccia del tuo passaggio, potremmo diventare amici.
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11 commenti:
Lo stato *ti* grazia.
Grazia, l'ho rivista.
Disgrazia?
Sgrazia!
ed ora che l'ho detto?
Ecco cosa deve aver evocato Cadmio.
Mi sembra una buona cosa la seconda venuta di Cadmio.
anche le foto di Gioia non sono male.
brrr...
stavolta non capisco.
# andre : l'importante è non sconfinare nell'entusiasmo.
# abt : cosa? Il tributo a mp? La mia insana passione per harrr.org?
Lo "Stato di grazia" è definito dalla condizione che vive un essere quando comunica, coscientemente, col proprio Centro universale che relativo non è. Da questa Consapevolezza assoluta questo essere riceve non solo la conoscenza dei principi universali (e non morali) dell'esistenza, ma anche tutto il peso delle responsabilità che questo conoscere centrale porta con sé. Si deve quindi dire che il vero "stato di grazia" è sì una condizione privilegiata ed elitaria, ma pone l'essere in una situazione di enorme pericolo e sofferenza, e solo il saper applicare coerentemente questa diversa conoscenza non relativa alla realtà relativa sarà in grado di preservarlo dall'abisso di terrore che lo circonda, determinato dalla sua esatta visione della natura delle proprie intenzioni e da quella che motiva gli altri individui. Non crediate che stia scherzando.
La ringrazio per Blog intiresny
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