Fronte Surreale, lì 14.12.06

Viaggio dentro la notte. Ancora.

Nonostante i miei sforzi non riuscii a prendere sonno, la visione di quel maledetto spigolo mi tolse il sonno in maniera più che definitiva. Mi alzai e la cosa più logica mi parve farmi una doccia rigenerante in grado di lavar via oltre alle fatiche della giornata anche le mie allucinazioni. Aprii il miscelatore cercando il calore del tutto rosso ma venni investito da una pioggia di un blu innaturalmente intenso. Un pungente odore di cloro mi circondò in pochi istanti facendomi lacrimare come una vergine al primo rapporto. Inutilmente cercai di sfregare le spiacevoli sensazioni del mio essere. Chiusi l’acqua con un gesto di disappunto e mi vestii con il mio vestito migliore. Infilai con cura il panciotto, retaggio di un passato ormai troppo lontano e presi il vecchio orologio a cipolla regalatomi dal mio avo più prossimo. Appena lo aprii per controllare quale ora della notte scura fosse il quadrante andò in mille pezzi. Ne uscirono mille ragnetti neri che, presi da spirito propositivo, si misero a comporre strane scritte sul bianco delle pareti della mia camera. Rimasi non più di tanto stupito nel leggere quelle parole a volte senza senso a volte dotate di un senso troppo profondo composte dai minuscoli aracnidi sul liscio della parete. Tutti, più o meno, inni alla Fine. Eccola ritornare prepotente. Lei, la mia dolce ed opprimente consorte. Quando i ragni composero la figura di un angelo maestoso con una spada ardente mi decisi ad uscire, per la seconda volta in un breve lasso di tempo, e vagare per le strade della mia piccola città. Inforcai la porta e mi allontanai senza neanche prendermi la briga di chiudere a chiave. Una fila di piccoli punti neri animati composero la scritta ADDIO in German Blackletter 15th c. 25 pixel sulla porta appena chiusa. Fu un segno difficile da trascurare.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

sgranare le erre di un rosario per liberarle e regalarci un lucernario del genere è cosa buona e giusta

secondosigillo ha detto...

Ogni sera sulla via del ritorno (ogni sera la stessa via lo stesso ritorno) mi perdo in questi pensieri. Le immagini vivide prodotte dalla mia percezione hanno bisogno di un supporto per essere trasportate nell'immaginario degli altri. Ecco la mia unica missione nel breve termine.

Se avrete voglia di seguirmi cercherò di lasciarmi seguire.

Anonimo ha detto...

atmosfere degne di un poe.

secondosigillo ha detto...

Stiamo preparando atmocubi ed atmoprismi degni di tutti.