Fronte Surreale, lì 30.8.06

Notizie dal mondo

"Incinta del suo rapitore"
Vera e propria sindrome di Stoccolma.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ahah! E' veramente il colmo.

secondosigillo ha detto...

Il rapitore ha colmato il vuoto da lui stesso creato. Giù il cappello.

Anonimo ha detto...

rispondo a http://killyourbuddha.livejournal.com/9249.html?thread=29473#t29473

Domanda difficile la tua... diciamo che è come chiedere con cosa cominciare per farsi una cultura in tema di musica classica... il campo è vasto, e le preferenze assai soggettive. Diciamo che la cosa migliore sarebbe:
a) entrare nell'ordine di idee adeguato: la filosofia è, prima che il più fine modo mai creato di masturbarsi i neuroni, l'espressione più alta del viscerale bisogno umano di capire, giustificare, spiegare, le cose che ci accadono intorno. I filosofi non sono persone comuni, nè sono accessibili a tutti, e di ciò la maggioranza di loro va fiera... utile perciò a chi li vuole avvicinare conoscerne le abitudini alimentari e comportamentali. Molti di loro parlano e basta, troppi di loro sono oltremodo supponenti e saccenti, la quasi totalità è arroccata nella convinzione granitica di aver sintetizzato il miglior sistema in assoluto: presupposto indispensabile in chi li studia è quindi la capacità di discernimento: nessun filosofo, ripeto NESSUN filosofo va preso sul serio fino in fondo, come annunciasse una Sublime Verità Rivelata, nè tantomeno va mai scollegato dall'ambiente in cui ha vissuto e dal quale ha voluto alienarsi. Per quanto tu possa cercare, studiare e approfondire, non troverai MAI un sistema filosofico perfetto e completamente coerente, anche nei logici e negli idealisti più sfrenati esiste quella piccola (a volte piccolissima) contraddizione in termini garantitaci da teorema di incompletezza Godeliano... e il bello è proprio questo, credimi...
b) Cominciare senza preoccuparsi troppo del "ConCosa?": è come con la musica classica di cui sopra. Le finezze strumentali, gli apprezzamenti sui particolari, la cognizione di causa su ciò che si ascolta viene solo dopo un po' di tempo speso a "farsi orecchio"... Il mio consiglio è di cominciare con un (purtroppo raro) buon testo scolastico di filosofia, che riesca a riassumere in soldoni cosa vogliono dire questi amanti infedeli della sapienza... leggere le opere "senza filtro" all'inizio non porta a nulla, t perdi nei particolari e nelle metafore ardite... soprattutto nietzsche e kant, che sono due monoliti filosofici non da poco: molto meglio leggerli in breve e poi, se convincono o incuriosiscono, approfondire. Ottimale sarebbe fare da uditore in una facoltà Universitaria. All'inizio capirai poco, ma quantomeno SENTIRE qualcuno che parla è molto bello, la filosofia è nata con quello e parte imprescindibile della sua prima età fu proprio l'arte del dir bene. La filosofia è, insegna Socrate, FARE DOMANDE. Chi non è curioso, chi non chiede mai nulla, chi avalla il Sistema, chi non critica mai niente, è un pessimo filosofo, ma che dico! E' un pessimo soggetto, non frequentarne mai, o se lo fai, dice sempre Socrate, chiedigli di tutto, interrogalo su tutto, fai di tutto perchè cominci a pensare. Chissà che si svegli!
c) dopo lo svezzamento, vai a orecchio: asseconda le tue preferenze sia in positivo che in negativo. Approfondisci non solo coloro che ti convincono o con cui condividi opinioni, ma anche quelli che ti sembrano agli antipodi dal tuo modo di vivere e di sentire. La dialettica fa solo bene. Ti accorgerai presto, se tutto il mio vadetecum non ti ha spaventato o fatto desistere, che filosofare è una forma d'arte, e interessarsi ad essa è questione di gusto, estetico, teorico, ideologico, pragmatico, dogmatico, sempre di gusto si tratta. Presto troverai quella che è la "tua" filosofia come chi ama la musica trova il "suo" genere, quello che lo esprime al meglio, quello che sembra ricalcato su di lui... e se non lo trovi, fidati, finirai per creartelo tu stesso su misura! :)

secondosigillo ha detto...

Grazie per la risposta.