Fronte Surreale, lì 20.5.09

Notiziuola

Disponibile altrove.

Fronte Surreale, lì 5.4.07

Weight wars

Bulimia, anoressia, disturbi alimentari: cedere al lato oscuro della Forma.

Fronte Surreale, lì 2.4.07

Viaggio dentro la notte. Best XI

A Parigi

Mi risvegliai in un letto, pulito e profumato ancora di bucato fresco. Come era successo? Dove mi trovavo? Ero già a destinazione? E se sì, quale era? Come ogni buon essere umano i miei risvegli erano sempre problematici e questo pareva non sottrarsi alla regola. Stropicciai gli occhi e misi i piedi per terra. Il freddo del pavimento mi scaraventò in avanti nel processo di uscita dal dormiveglia. Mossi i passi stancamente verso un rumore di padelle, ero ancora vestito come alla partenza; mancavano solo le scarpe, non me ne curai ed entrai nella cucina. Una piccola stanza disadorna con solo l’essenziale a produrre qualche vivanda calda e poco più. In piedi al centro della stanza se ne stava il gigante, mi accorsi in quel momento che dovevo ancora chiedergli il nome, che armeggiava con una caffettiera, minuscola nelle sue mani.
- Potresti aprirla? – disse con una punta di imbarazzo – Sai… queste mani…
Avanzai verso la sua mano, presi la caffettiera, svitai la parte inferiore e gli porsi i due pezzi distinti. Presi una sedia e mi sedetti in parte ad un tavolino tagliato a metà per entrare in quello stretto ambiente.
- Scusa – sbiascicai nel peggior dialetto mattutino – ma non so ancora come ti chiami
- Karl, piacere – e mi tese la manona
- Piacere mio, Karl – cercai di schiarirmi la voce, un rumore di grattugia si sparse tra i muri – e dove siamo?
- Parigi, siamo arrivati

Dunque questa era Parigi.

Il caffè era pronto, Karl lo versò in due tazzine, mi chiesi come avrebbe fatto a bere, era evidentemente troppo minuscola per le sue enormi dita. Eppure ce la fece, un sorso e via. Da par mio rimasi a girare il cucchiaino per un tempo più lungo del necessario. Poi mi decisi e lo bevvi in due sorsi. Non era male, ma in Italia il caffè viene comunque meglio, sarà forse l’acqua.
Come mai siamo qua?
Detestavo fare conversazione di primo mattino, ma detestavo ancora di più essere all’oscuro di tutto, una sensazione di fastidio che mi portavo dietro fin dalle elementari.
Qui potrai capire. Te ne accorgerai ben presto.
Mi alzai e cominciai ad esplorare la piccola casa, un appartamento con tre locali, sobrio, spoglio, minimalista. Andai a sedermi nel salotto sul grosso divano rosso a tre posti. Un solo quadro, o meglio una stampa, sulla parete orientale occupava la stanza insieme al divano e ad un tavolo. Cercai di capire in che razza di guaio mi fossi cacciato ma non venni a capo di nulla, sapevo solo di essere a Parigi in un trilocale in compagnia di un gigante di nome Karl: per alcuni sarebbe stato sufficiente.

Fissai per un buon quarto d’ora la parete cercando di seguire i disegni delle crepe, li trovai ben più interessanti della città che aspettava al di fuori della finestra. Poi sentii la porta di ingresso aprirsi. Karl era ancora in cucina a cercare di preparare qualcosa con le minuscole pentole ma senza troppo successo. Chi era il nuovo venuto? Mi alzai e raggiunsi il corridoio. Un uomo calvo e dalle braccia cadenti era appena entrato. I nostri sguardi si incrociarono:
- Benvenuto

Non risposi.

Fronte Surreale, lì 20.3.07

Risposta.

La risposta è: MARIO.

Fronte Surreale, lì 7.3.07

Viaggio dentro la notte. Capitolo X

all'uomo raggio

Continuammo a viaggiare per ore, come se fosse normale farlo, forse per lui, il mio giganteggiante salvatore era davvero normale, non era d’altronde un camionista? Il pensiero di una vita simile mi lasciò perplesso, ma non così tanto da tramutarsi in nausea, e per vincere quella sensazione mi rifugiai come al solito in pensieri casuali dettati più dalla velocità che dal raziocinio. Veloci quanto potevamo esserlo arrivammo ben presto al confine e quelli alla frontiera cercarono di sapere il motivo del viaggio, già qual era il motivo di quel viaggio? Fuga? Poteva essere un valido motivo? Avrebbe retto al vaglio degli inquisitori?
- Dobbiamo ritirare un carico di lavastoviglie
Mi parve un buon motivo, era vero? Quello non lo potevo sapere, mi accorsi di non sapere nulla; mi ritrovai in equilibrio tra il desiderio di svenire e quello di parlare: non trovai una buona ragione per prendere una decisione in merito e restai a fissare il parabrezza muovendo la testa lentamente, come uno di quei cagnolini che andavano tanto qualche anno addietro.
- Passate pure – fece il gendarme con un ampio gesto della mano.
Il camion ripartì sbuffando
- Bravo – disse l’autista
- Come? – feci di rimando togliendo per un attimo lo sguardo dalle tracce di quello che doveva essere stato un moscerino
- Bravo, sei riuscito a controllarti, non hai scatenato i tuoi pensieri nonostante fossimo fermi
Era vero. Non sapevo come, ma c’ero riuscito, ero forse guarito? Dovevo ancora andare a Parigi? Ero salvo?
- Dobbiamo comunque proseguire, questo è solo l’inizio, ma non sei ancora pronto.
O sulla mia faccia comparivano i miei pensieri sotto forma di scritte o il gigante era anche un telepata. Non mi stupii più di tanto
- Posso dormire? – avevo sonno, era stata una notte difficile
- Certo, adesso dormi, ma prima prendi una di queste – e mi porse un paio di piccole pillole rotonde, delle sfere colorate, di un rosso vivo – ti aiuteranno a dormire
Ingollai con poche pretese una sfera e sprofondai in un sonno profondo. Feci sogni orribili.

Fronte Surreale, lì 6.3.07

Dialoghissimi.

Dialogo tra SS ed il Grande Vecchio in metropolitana diretti verso la stazione ed il treno.

ss - Lo perderemo
gv - Non lo perderemo!
ss - (con aria sconvolta) Ti dico che lo perderemo!
gv - NON lo perderemo
ss - ...
gv - NON, N... O... participio denigrativo.

Fronte Surreale, lì 5.3.07

Apocalissi ed altre amenità.

Ovvero: del come cominciare decentemente la settimana.

Fatti del giorno. ( repubblica e corriere, i link li sapete )
  1. Britney rasata1, completamente, che si marchia con il 666 sulla testa e grida di essere l'anticristo.
  2. Lo zombie di Tokyo2.
  3. Il necrologio ( torne, ke ti perdonin ) per Stalin3 pubblicato a Udine.
  4. La Cina che aumenta le spese militari4 tra lo stupore, che sa tanto di bambino dell'asilo, degli altri stati.
I segni mi sembrano fin troppo chiari.

Un disegno, ai miei occhi, preciso (1 - 4) e tratteggiato (2) perfettamente (3).
Poi sarei io il paranoico!

------- note a margine -------

1. aspetto tibetano a parte, la conversione della ormai ex-lolita del pop, passata dall'aspetto teenagerialmente arrapante alla esplicita troiaggine prima ed ora all'ascetismo mistico imbevuto di droga, alla causa del maligno è perfettamente in linea con le previsioni di marketing. Certo un disco degli Slayer o dei Dimmu Borgir con BS alla voce è forse ancora presto a venire, ma in un certo senso la doppia maternità deve aver, come minimo, aperto le porte della percezione alla ex popstar più amata del mondo. La genitrice che dona la vita a due pargoli con un ballerino fallito tenta di togliersi la propria, in un crescendo di ricca follia. Voto: 7
2. Come non vedere in questo performer una feroce critica della società nipponica? Distruzione ed avvilimento post-atomico ancora presenti dopo più di 60 anni!
3. L'invocazione, con tanto promessa di giovanil perdono, all'uomo d'acciaio in un periodo di così forte confusione: come la vogliamo interpretare? Un mondo giovanile in difficoltà ha bisogno di regole... etc.
4. Quando compri cinese armi la Repubblica. Taiwan risponde con la paccottiglia per comprare dagli USA armamenti difensivi. Il mercato a basso costo investito nel nucleare. Bamboline tossiche per un futuro di disastri. Pensa quando compri.

------- note a margine -------

Aggiungi un profeta a tavola:

Dimenticavo l'eclissi e luna rossa ( Challenge 2007 ) di sabato! :
[...]e la luna in sangue prima che venga il grande e terribile giorno dell'Eterno (Gioele 2:31)

Fronte Surreale, lì 28.2.07

Viaggio dentro la notte. Non (h)o capito lo.

Ai miei maestri, ai loro errori, alle mie imprecisioni



La motrice partì sbuffando fumo nero verso il cielo scuro, partimmo con il favore della notte od almeno così ci parve all’inizio. La strada scorreva lenta sotto i grossi pneumatici gonfi fino all’orlo, con l’aria che sembrava voler scappare da quella costrizione appena ne avesse avuto l’occasione, gli ammortizzatori continuavano a fare il loro lavoro svogliatamente concedendo a qualche buca l’onore di far prendere qualche sbalzo alla motrice, le luci tagliavano il discreto buio davanti a noi.
Mi accesi una sigaretta con l’intento di farmi rimproverare, ma non successe nulla, se non una leggera nebbiolina al di qua del vetro. Il camionista, che aveva assunto una posa degna della più agile e minuta contorsionista cinese in una scatola XXXS, continuò a sgranare marce ed a controllare i vari indicatori.
- Gasolio – disse emettendo un rantolo, dovevo pensare a qualcosa per farglielo passare – dobbiamo fermarci a fare rifornimento.
Lo guardai con aria sbigottita, avevo il terrore dell’assenza di movimento, ero schiavo della velocità! Cosa sarebbe successo una volta fermati? Gli esseri violacei avrebbe attaccato ancora la nostra posizione? Ci saremmo potuti difendere in qualche modo?
- Fai così – un altro rantolo, dal polmone sinistro questa volta – quando ci fermiamo pensa intensamente a qualche oggetto – emise a questo punto uno squittio acuto, la trachea pensai – in movimento. Un razzo, una macchina, il nostro pianeta invece lascialo stare è troppo relativamente lento.
Il mio sguardo doveva aver fatto trasparire le mie emozioni evidentemente, presi quel consiglio e lo serbai come una caramella di zucchero troppo deliziosa per essere divorata subito.
La stazione di servizio si stagliò minacciosa all’orizzonte con un orgasmo continuo di luci e prezzi in bella evidenza, presi in considerazione di fare dello shopping al piccolo negozio annesso.
Il camionista gigante mise la freccia ed imboccò la corsia di uscita, entrammo lenti, troppo lenti, all’interno dell’area di servizio.
- Comincia a pensare! Adesso – ed aggiunse un fischio, pittoresco in quel momento.
Mi venne in mente subito un cesto di lumache, mi fissai sull’immagine di una tartaruga, il mio cervello non collaborava: un essere violaceo spuntò dall’accendisigari, il panico mi colse! ma appena giunse alla leva del cambio riuscii a pensare ad una locomotiva, a vapore, in partenza da una stazione di provincia. Il piccolo essere divenne evanescente, cominciò a dissolversi con l’aumentare della pressione nella caldaia
- ALTRA LEGNA! – urlai senza ritegno
La locomotiva cominciò a scalciare, sbuffare, emettere fischi e stridi e slittando sulle rotaie cominciò a viaggiare; il piccolo essere svanì completamente.
- Bravo
- Grazie, ma adesso facciamo gasolio, in fretta!
La motrice si fermò, la locomotiva prese velocità, il camionista scese. Nei miei pensieri si materializzò una montagna, la locomotiva perse velocità.
- Non ora! – gridai ancora
Mi concentrai fino a quando le tempie si gonfiarono come i pneumatici che stavano fermi a pochi centimetri dalla mie suole e la montagna svanì anche lei, lasciando lo spazio ad una dolce discesa in una valle aperta. La Torre Eiffel sullo sfondo.
- Fatto! – disse il gigante – possiamo ripartire
E ricominciò la procedura per rientrare al suo posto guida, rimise in moto e lasciammo l’area di servizio in poco tempo; lanciai il mozzicone della sigaretta fuori dal finestrino giusto in tempo per causare un’esplosione calda e colorata.
“Così non potranno seguirci” pensai distrattamente.

Fronte Surreale, lì 27.2.07

Fronte cortese.

Per quello che ha cercato enciclopedia teneri gattini : bastano?
Per tutti gli altri : mi attrezzo e vi rispondo.
( primo della lista "la prima scimmia lanciata nello spazio" )

Edit:

idee per il prossimo carnevale: ( questo era futurista, troooooppo facile, vero Kapitan? )

!) trovare persona disponibile a vestirsi da croce [ possibilmente in legno - ci penso io ]
") trovare persona disponibile a vestirsi da Cristo [ leggerino per essere febbraio - calzamaglia totale?]
£) trovare persona disponibile a portare in giro impianto stereo potente con emissione continua Dies Irae
%) bullarsi.

Fronte Surreale, lì 26.2.07

Orsetto delle mie brame.

Cominciano le variazioni sul tema dell'orsetto più.



In questo numero:
Winnie Bamboo - acrilico su pixel - 2007.
(premere per ingrandire)

Fronte Surreale, lì 22.2.07

Viaggio dentro la notte. VIII ne.

Appena le piccole ma risolute pesti finirono il loro lavoro con le clavicole cominciai a cadere. Nonostante tutto rispondevo ancora alle basilari leggi naturali come la gravità, paradossalmente mi sentii sollevato. Mi accorsi che la distanza era enorme, vista l’altezza del camionista, e la percorsi tutta senza turbe: effetto del movimento, pensai. Ritrovai la concentrazione in quello stato di moto accelerato; i piccoli demolitori si ritirarono all’istante ma del povero camionista ormai non rimaneva che il tronco e la trachea che pendeva floscia sul petto come una strana ed orrenda cravatta. Poteva articolare dei suoi anche in quello stato? Mi schiantai con un tonfo sordo su di uno spesso strato di muschio. I danni non furono molti. Presi una manciata di stuzzicadenti, paletti, materiali da costruzione derivati dal giganti e cercai di riprodurne le sembianze. Dopo un buon quarto d’ora mi accorsi che mancavano dei pezzi e mi dovetti rassegnare ad un lavoro parziale, raffazzonato alla meglio, incompleto: ne ricavai una testa poco proporzionata, molto meno della precedente, due clavicole che permettevano solo 22° di escursione ( un po’ poco per il tipo di lavoro, me ne resi conto ), un collo – una conquista!
- Bravo – mi sussurrò il gigante, dovevo regolare le corde vocali, cambiare il timbro, allargare la faringe, ma non ero né un dottore né tanto meno un carpentiere, come avrei fatto?
- Non molto, non sei come prima!
- Nessuno è mai come prima dopo certe cose
Abbozzai un sorriso, il camionista cercò di fare lo stesso ma mi mancavano ancora un paio di muscoli e due tendini, la mimica facciale veniva diffusa in forma ridotta. In più un qualche errore commesso gli faceva emettere un grugnito ogni respirazione. Dovevo aver stretto troppo la trachea sotto qualche altra parte. In un quarto d’ora, mi resi conto, non si poteva far di meglio.
- E adesso?
- Adesso dobbiamo andarcene, metterci in movimento, altrimenti i violetti violenti ritorneranno più feroci che mai.
Concordai con il suo piano, salimmo sul suo camion, o meglio sulla motrice e ci mettemmo in viaggio.
- Dove andiamo? – chiesi senza troppa convinzione
- Parigi
Parigi. Più di venti anni fa la visitai come turista, ma ora?

Fronte Surreale, lì 15.2.07

Manifesta superiorità.

Lo stato di grazia.

Fronte Surreale, lì 14.2.07

Grazie

Innanzitutto grazie per le lettere che ricevo ogni giorno con segni di stima, richieste di più produzioni artistiche, marachelle ed assegni circolari. Grazie, ma in questo momento sono impegnato, giù nelle acque torbide del lago di Varese, alla caccia al tonno prealpino, che è stagione e non posso starvi dietro a tutti. Poi vi faccio sapere quando finisce il pescato, che lo scarichiamo giù alla Prealpi che ci fa il burro metà&metà con l'omega3 di cui appunto il tonno prealpino è particolarmente ghiotto. L'altro giorno poi a momenti finivo dentro il Ticino, che mi son sporto per vedere una coppia di turisti tedeschi intenti a mostrare lo SturmUndDrang ai bambini delle 2C dell'elementari di Porto Val Travaglia e di Luino, che ci son pochi bambini ed allora uniscono le classi: roba da politici. Penso che ne avrò ancora per una decina di giorni; pesca pesca e il tonno finisce e poi chi li sente gli ambientalisti della sezione di Lecco?